Accorcia l’anguilla!

È proprio necessario dire spacconate? La competizione è stimolante, alcune volte positiva, perché si alza l’asticella del fare di più e meglio.

Sí, dico alcune volte, perché altre s’ingigantisce talmente la storia facendo entrare in campo la famosa barzelletta che finisce con “accorcia l’anguilla!”.

Una cosa, però ci tengo a chiederla: perché ci si ostina ad esagerare? Per far colpo su chi? Più siamo noi stessi e meno fatica faremo a trovare persone che ci stimano per ciò vedono, e non per quello che dimostriamo di essere.

Poi, c’è anche la categoria soprannominata da me “mio cuggino” (come il pezzo di Elio e le storie tese), che per il bisogno sistematico di approvazione da parte degli altri, racconta balle colossali su cose fatte di persona, o da un ipotetico amico, o da un lontano cugino perlappunto.

Ecco. Deteci un taglio.

Non vi crede nessuno anzi, sono tutti così dispiaciuti per voi che non trovano il coraggio di dirvelo. In alcuni casi alimentano la vostra inventiva, e lì si creano highlander di 150 anni che hanno provato qualsiasi esperienza umana ed extracorporea.

Cercare in ogni modo possibile di entrare  nelle grazie di qualcuno rubacchiando esperienze di altri solamente per avere qualcosa da raccontare non è un bene anzi, chi subisce la balla si sente preso in giro e non sarà mai un tuo amico.

Ti compatirá per poi lentamente sparire, perché a nessuno piace passare per fesso.

La diversità è una grande dote.

L’omologazione invece, è dote rubata a qualcun altro.

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6 pensieri su “Accorcia l’anguilla!

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