Respiro perché scrivo

Non è mai facile ammettere una dipendenza, ma prima ci si rende conto del problema e meglio è.

Ho sempre scritto: lunghe lettere ad amici, bilanci di vita personali e privati che non ha mai letto nessuno, poesie senza nessuna regola poetica, un intero libro e uno in gestazione.

La perfetta sinergia tra viaggi lunghi con mezzi pubblici, treni, navi e borse enormi dove stipare qualsiasi cosa, mi hanno permesso di girare sempre con un libro, qualcosa su cui scrivere e una matita, perché non sono amante delle auto, soprattutto se devo guidare io.

Preferisco fare la passeggera che osserva dal finestrino: case, campi, cielo e tutto quello che c’è di bello.

Ho usato la scrittura per schivare i demoni nei periodi bui, amare di più, fare uscire la rabbia e confessarmi come se, riversare le parole sulla carta fosse una liberazione, quasi un esorcismo, che mi ha permesso di ripulirmi internamente dal dolore subito.

Non sempre ha funzionato.

Alcune volte ha prodotto l’effetto contrario smuovendo dentro, ciò che non doveva essere neanche sfiorato ed è stato un dramma: i fogli si strappano, si appallotolano e finiscono a brandelli.

Non si scrive più.

In un momento molto delicato da affrontare, il mio cervello (presumo per difendermi e distrarmi) ha creato un personaggio che ha insistito per essere delineato. Non l’ho rimosso, non ho potuto e ho iniziato a scriverne.

È stata una grande salvezza.

La storia è nata senza forzature, come se ne fossi stata partecipe in prima persona amando da subito ogni sensazione che provava. La percezione del suo mondo è diventata lentamente la mia.

Quindi si, scrivere è un’esigenza nella mia quotidianità, un bisogno primario, un amore che non appassisce mai.

Non mi considero una scrittrice, ma una che scrive e c’è una bella differenza!

“La scrittura è la pittura della voce” Voltaire

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9 pensieri su “Respiro perché scrivo

  1. Siamo molto simili, anche troppo direi. Forse l’unica differenza è che io quando smuovono quello che non dovevo sto così male da cancellare tutto, anche duecento pagine di un libro che non verrà quindi mai finito. Fai bene, ti capisco. Scrivi. Esprimi in parole i tuoi pensieri, il tuo essere e fai di te il personaggio che serve nelle storie che racconti. La vita è una ma noi ne creiamo tante quante le nostre parole.

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