In vino & alcol veritas

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Convivialità: il piacere che deriva dallo stare con gli altri a tavola. Il pasto conviviale è quello in cui ci si confronta assaporando gusti e alimenti che hanno una storia e un significato simbolico legato alle tradizioni etniche e riti di ogni società che le tramanda al suo interno.

L’essenza della vita si misura attorno ad un tavolo e senza mai rinunciare a un buon bicchiere di alcol: ognuno si scelga ciò che preferisce, quello che il palato chiama.

Per me, il vino ha sempre avuto un posto al centro della tavola apparecchiata di ogni casa dove mi sono seduta a mangiare. Avendo origini venete e sarde, il nettare degli dei veniva autoprodotto dalle mani sapienti dei miei nonni, dalla vendemmia all’imbottigliamento, un rito familiare che ogni anno si ripeteva senza mai perdere il suo fascino.

Crescendo invece ha assunto fattezze di complicità, di unione, di un sodalizio: i soldi erano sempre pochi e si usavano quelli di tutti per comperare una bottiglia da bere un sorso a testa, seduti a pensare quanto fosse bello stare insieme agli amici e basta.

Il tavolo alcune volte non c’era, ma era sufficiente stare vicini, ovunque il vento di scoperta ci portasse, nelle fredde sere d’inverno e nelle afose notti d’estate in città, e sinceramente non fregava a nessuno cosa realmente si beveva…era il gesto a renderci speciali l’uno per l’altra.

Un buon bevitore sa benissimo che la serata non viene concepita con uno sprint, ma bensì come una maratona affinando il palato, i gusti personali e gli abbinamenti dei cibi con la bevanda giusta per assaporarne appieno quella sensazione prodotta dalle papille gustative.

A me piace bere proprio per ciò che ha sempre rappresentato, per la possibilità data dall’alcol, anche ai più timidi, di poter confessare dolori e gioie, amori, sassolini nelle scarpe lanciati via, lacrime involontarie ma purificatrici, che da lucidi non sarebbero mai uscite.

Qui non si tratta di ubriacarsi apposta, ma solamente di concepire l’alcol come la migliore delle medicine: un aiuto a slegare nodi dolorosi, a far sciogliere lingue taciturne.

Bere e mangiare insieme a persone che ami è viaggiare stando seduti: pasti che durano ore, in giardino con della musica di sottofondo e il tintinnio dei brindisi, il brusio delle chiacchiere.

La pace dei sensi.

Io sono amante del vino rosso fermo, come del bianco, della birra doppio o triplo malto, dei cocktail  sudamericani, superalcolici come degustazione: ad ognuno il suo.

Mio nonno veneto, quando sapeva che aveva esagerato, la scusante per mia nonna era: “Bevo per dimenticare!”…finiva sempre a ridere.

Il vino o l’alcol non hanno colpa delle azioni commesse nello stato di alterazione, ma è giusto ammettere le proprie responsabilità: per quanto tu possa averla presa grossa la sbronza hai sempre un lumino di lucidità.

Sbronza triste, molesta, allegra, lacrimosa o ridarola intermittente, con personalità multipla o bipolarismo mite…come vi pare, ma non guidate! Spegnete la macchina che tardare salva la pelle!

Astemi degustibus e massimo rispetto…sempre!

“Il vino è uno dei maggiori segni di civiltà nel mondo” Ernest Hemingway

32 pensieri su “In vino & alcol veritas

  1. I pranzi e le cene in compagnia sono momenti magici, dove si respira la famiglia e la comunità.
    Il vino (nella giusta quantità) aiuta ad avvicinarci ancora di più abbattendo gli strati difensivi (e falsi) più esterni.
    Abbassando un po’ lo stato di coscienza infatti, siamo forse un po’ più naturali, almeno per qualche ora 😀

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    • Scusami, ma eri finito in spam.
      Guarda, non ho mai messo paletti a nessuno sulla quantità “giusta”, perché capita la sera che bevi per convivialità, per dimenticare (almeno poche ore), per sete o solo per compagnia. Va tutto bene! Ravviva gli animi…e le gote😁
      Ciao Leo

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  2. visto che il clima è quello da comunità in autoanalisi, ammetto di aver sempre avuto grossi problemi con l’acqua (di rubinetto, frizzante, naturale, quella di colonia ……) e informerei tutti, per correttezza, che presso uffici riservatissimi della F.A.O. si è vicini ad ufficializzare il trasferimento dell’Amarone nel settore delle droghe (resta da chiarire se tra quelle leggere o pesanti – c’è dibattito 🙂 🙂 ) ….. un bel prosit a tutti!!! 🍷🍾🥂🥃🏆🍺🍻🍸🍷🥂🍹🧉🥃🍺🥂 (abbasso gli astemi!!!!)

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