La fortuna di essere nata in questa parte di mondo

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La campagna elettorale, finalmente sta volgendo al termine e domenica si voterà.

Sinceramente, mi sto intossicando il sangue a sentire dichiarazioni di politici e di politologi dell’ultima ora ovunque, che dicono la loro senza sapere o pensare mai agli altri.

“Aiutiamoli a casa loro”, “se la sono cercata”, “vengono a casa nostra a rubarci il lavoro”, “fermiamo l’immigrazione”, “rimandiamoli indietro”.

Ogni volta che sento frasi del genere non posso fare a meno di pensare alla mia fortuna: essere nata in questa parte di mondo, dove vige libertà, non c’è la guerra e la miseria.

Per miseria intendo non avere nulla da mangiare o un tetto sulla testa, che non confondo con il non possere l’ultimo modello di cellulare, o una televisione da settemila pollici o non poter fare le vacanze.

Tutto questo odio verso persone che arrivano su dei barconi, mentre un accoglienza con le fanfare verso chi scappa dall’Ucraina non mi sta bene per niente.

Guerre aperte nel mondo ce ne sono da decenni, ma sembrano inghiottite nell’oblio.

Forse, ci si è dimenticati di non essere discendenti puri di famiglie abitanti il medesimo luogo dove si è nati, di essere tutti immigrati…

Quindi, sì, la mia fortuna è non aver mai conosciuto la guerra, la fame, la paura di essere rastrellata, rapita e torturata, o venduta come sposa bambina, schiava sessuale.

Sento l’odio delle persone salire man mano che i politici si scontrano, perché le promesse delle campagne elettorali sono sempre le stesse, ma in queste elezioni ci si è incattiviti dando priorità alla protezione della “gente perbene” contro tutti.

I cattivi siamo noi, e non loro, le persone che muoiono in mare sono loro, i fortunati siamo noi e non loro.

Come ho detto spesso, sono atea, ma mi domando come tutte queste persone perbene, che abbracciano la religione cattolica basata proprio sull’umiltà, sulla misericordia e sulla carità possano dire cose abominevoli e guardarsi allo specchio senza sputarsi in faccia.

Tutto ciò che abbiamo a disposizione come l’acqua potabile, una casa calda e accogliente, un lavoro che ci permetta di vivere, parchi giochi per i nostri figli, un’istruzione e la possibilità di cure quasi gratis, la possibilità di abortire, di divorziare, il diritto di voto sono conquiste, segno di civiltà, di evoluzione.

Sono diritti acquisiti, che io ho dalla nascita, ma che uomini e donne hanno conquistato con la lotta, con le manifestazioni, morendo per garantire tutto ciò.

La nostra memoria è troppo breve.

In Italia non è sempre stato così…ma potremmo tornare indietro in un attimo.

Sento sempre un sacco di lamentele su tutto, ma poi penso a chi non ha nulla, nemmeno la libertà di lamentarsi…