Il mio 26 aprile…

Irma (Mimma) Bandiera, partigiana

Vorrei che ci fosse un mondo dove il giorno dopo tutti applicassero nella quotidianità lo spirito di unione concentrato nella ricorrenza di ieri.

Mi piacerebbe pensare, che le parole di “Bella ciao!” continuassero a girare nelle nostre teste e scavassero solchi di memoria più longeva di un giorno, di aiuto reciproco, di unità.

L’antifascismo con cui tutti si riempiono la bocca per vari fatti successi negli ultimi giorni, e una conversazione fatta con Gabry, uno dei miei più cari amici che stimo per la sua integrità e forza di pensiero e azione, mi ha fatto riflettere molto su che cosa sia realmente questa parola nel 2024 e Gabry ha ragione: i fascisti esistono ancora…eccome!

Lui ha sempre ragione!

Basti pensare al green pass vaccinale imposto qualche anno fa, e ciò che  silenziosamente a piccole dosi, un cucchiaino alla volta, ci somministrano: senza accorgercene navighiamo in un mare di merda.

Ricordo le prime manifestazioni “NO GLOBAL”, il G8 di Genova e tutte quelle grandi resistenze allo status quo.

I partigiani di oggi.

Dov’è finito tutto?

La speranza l’ho persa proprio dopo il G8, ma non ne ho mai fatto mistero, però continuo lo stesso con le nuove generazioni a far venire dubbi, a fare domande, a non dare ciò che ci vendono un tanto al chilo, scontato e giusto.

Facciamo crescere i futuri adulti con quesiti da risolvere, problemi a cui trovare la soluzione e facciamo in modo che i loro cervelli continuino a lavorare, a pensare senza fargli trovare sempre la strada più facile.

Solo così potremmo ricreare la lotta dei partigiani, che senza strumenti eccelsi hanno contribuito a liberare l’Italia.

Ecco. Liberiamoci da questa nube di pressapochismo che ci ottenebra la visuale e il cervello.

Resistiamo!

Non è facile per niente ciò che chiedo, ma forse posso farvi riflettere con delle domande:

Vuoi continuare a sopravvivere senza poter decidere nulla della tua vita?

Vuoi crescere figli e nipoti senza consapevolezza di quanto sia bello avere un’opinione diversa, perché è stato approfondito un argomento?

Non dico di imbracciare un fucile e fare un colpo di stato, ma perlomeno facciamo sì, che i dubbi possano guidarci fuori da questa caverna dove ci hanno costretto a vivere.

Iniziamo dal basso, dalle piccolissime cose di tutti i giorni lasciando che l’indifferenza non l’abbia vinta!

Liberiamoci!

Come ho passato il 25 aprile? Guardando una stupenda rappresentazione teatrale fatta dai bambini della primaria che li ha riportati a quei giorni di buio, quando gli hanno imposto di non giocare con bambini che portavano cucita una stella gialla, quando i fischi non erano un bel rumore, quando i nonni non raccontavano più le storie di paura, ma cantavano filastrocche per distrarli, quando sugli alberi appendevano corpi di giovani…giovani partigiani e i fiori non erano per gli innamorati, ma si deponevano sulle tombe.

Non c’era abbastanza pioggia per lavare dalla terra il sangue degli uomini”

17 pensieri su “Il mio 26 aprile…

  1. Anch’io spero sempre in un risveglio, in un’umanità migliore e per questo continuo a resistere cercando di mettere sempre un semino di dubbio in tutti coloro che sono così rilassati da non comprendere e rendersi conto che coloro che stanno sbagliando siamo noi della nostra era con il nostro silenzioso consenso. Buona serata cara Simo 🤍

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  2. Ogni giorno è una festa, una giornata che non servono a nulla perché il giorno dopo ci siamo dimenticato tutto. Questo vale anche per il 25 aprile.

    I fascisti? Certo sono sempre stati tra noi e sarà dura sradicarli. Posso capire gli ultraottanteni – rimasti in pochi ormai – che hanno vissuto gli ultimi bagliori del fascismo morente ma non di sicuro i quarantenni o cinquantenni molti dei quali sono cresciuti nella bambagia e coi soldi di papà.

    Certo dobbiamo resistere e combattere questa deriva.

    Serena serata Low

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  3. Ci sono molti modi per vivere l’antiascismo, io ho passato la mia vita nella consapevolezzache i fascisti hanno continuato ad esistere, molti della mia generaione inneggiavano ad una byiva resistenza. Ma mi sono dissociato sempre dalla violenza verbale e fisica che si manifestava apertamente o indirettamente dietro bandiere, i colori rossi o neri, sigle e tanto altro. La vera libertà può essere ottenuta solo con il dialogo e il rispetto, ma non possiamo stare in pace da soli.

    Resistere certo ma anche lottare contro la sopraffazione e le volontà di manipolare da qualsiasi parte provengano.

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  4. Mia cara amica Lowy, la tua speranza mi è molto cara….io che sono decisamente meno convinta, penso che ogni giorno che passa è un giorno in più preposto a dimenticare. Si festeggia tanto in Italia ma sono fuochi d’artificio una volta sparati per aria finisce lì… se così non fosse ci sarebbe un mondo migliore intenzionato a liberarsi veramente dai dissapori cosa che non vedo mai da nessuna parte.

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